recensito da: MUSIC UNDERGROUND
sonorità vintage e psichedeliche caratterizzano questo demo di mauro cipri. lavoro molto sperimentale dove si possono apprezzare svariate intuizioni di originalità dell'autore, infatti ascoltando questo cd è inevitabile l'accostamento ai primi litfiba, quelli di "17 re", ma con inserimenti avanguardistici, psichedelici e di musica colta occidentale che non sommergono mai le chitarre e che danno un'impronta di originalità al demo. oltre che ai litfiba, a tratti si possono percepire richiami ai pfm, ai pink floyd e al battiato di "fetus" con quei cori molto psichedelico-avanguardistici. alle più litfibaniane "ricordi", e "cenere", rispondono le psichedelico-progressive "senza arrivare mai", "come potrei" e "l'antidoto". mauro cipri è un musicista che ama sperimentare, anche se i suoni sono molto anni '70 e '80 ha trovato la formula giusta. forse sono imparziale perchè amo le sonorità vintage, ma secondo me quello degli anni '70 e '80 è stato il periodo più rivoluzionario in campo musicale degli ultimi anni, e rifarsi a quei suoni e a quegli schemi, non significa affatto essere obsoleti, anzi il contrario, perchè si uniscono a questo contesto passato le esperienze personali, le emozioni e i sentimenti attuali. secondo me mauro questo lo fa molto bene, ed il suo lavoro risulta essere molto particolare, difficilmente inquadrabile in un contesto unitario. e' molto sfaccettato, multiforme, tentacolare e avvolgente. a tutto questo si aggiunge l'inquietudine e l'introspettività delle sue lirche.
data: 30/09/2006 - ore 09:05:17
sonorità vintage e psichedeliche caratterizzano questo demo di mauro cipri. lavoro molto sperimentale dove si possono apprezzare svariate intuizioni di originalità dell'autore, infatti ascoltando questo cd è inevitabile l'accostamento ai primi litfiba, quelli di "17 re", ma con inserimenti avanguardistici, psichedelici e di musica colta occidentale che non sommergono mai le chitarre e che danno un'impronta di originalità al demo. oltre che ai litfiba, a tratti si possono percepire richiami ai pfm, ai pink floyd e al battiato di "fetus" con quei cori molto psichedelico-avanguardistici. alle più litfibaniane "ricordi", e "cenere", rispondono le psichedelico-progressive "senza arrivare mai", "come potrei" e "l'antidoto". mauro cipri è un musicista che ama sperimentare, anche se i suoni sono molto anni '70 e '80 ha trovato la formula giusta. forse sono imparziale perchè amo le sonorità vintage, ma secondo me quello degli anni '70 e '80 è stato il periodo più rivoluzionario in campo musicale degli ultimi anni, e rifarsi a quei suoni e a quegli schemi, non significa affatto essere obsoleti, anzi il contrario, perchè si uniscono a questo contesto passato le esperienze personali, le emozioni e i sentimenti attuali. secondo me mauro questo lo fa molto bene, ed il suo lavoro risulta essere molto particolare, difficilmente inquadrabile in un contesto unitario. e' molto sfaccettato, multiforme, tentacolare e avvolgente. a tutto questo si aggiunge l'inquietudine e l'introspettività delle sue lirche.
data: 30/09/2006 - ore 09:05:17